Messina ha perso l’identità di città metropolitana, manca di programmazione e per ripartire deve valorizzare le competenze e le potenzialità del territorio.
Dibattito sentito e partecipato quello che ieri pomeriggio si è svolto presso la sede provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori in occasione del sesto incontro del “Laboratorio per Messina 2018”, dieci appuntamenti pensati con l’obiettivo di mettere a confronto le forze sociali e produttive della città e consegnare a chi si candiderà ad amministrarla, un’agenda di governo con priorità e proposte. Ospiti dell’incontro il prof. Filippo Grasso, esperto in Turismo e Sviluppo locale e il dott. Alberto Palella, presidente di Confesercenti Messina e vice presidente Camera di Commercio.
E’ Fortunato Romano, Presidente Provinciale di M.C.L., ad indicare la voglia di “risvegliare Messina da un silenzio assordante e consegnare alle giovani generazioni un programma che permetta di ripensare un volto nuovo di sviluppo per la città dello Stretto. Gli appuntamenti messi in programma per il “laboratorio Messina 2018” mettono al centro tutti i temi importanti di una città che presenta tre grandi deficit: mancanza di un’idea di sviluppo, di una forte leadership politica e di un sistema di impresa tale da rendere competitivo il territorio”.
Per riprogrammare le attività di sviluppo di Messina non si può non partire dal turismo e dal commercio, due dimensioni non disgiunte ma affini. Messina è una città che può e deve vivere di turismo e di un commercio capace di generare sviluppo e diventare bacino per nuovi imprenditori.
“Messina ha bisogno di crescere culturalmente – dichiara il prof. Grasso – e non solo economicamente. Purtroppo non ci sono interlocutori validi per gettare le basi di una nuova programmazione. Si parla spesso di turismo collegando tutto al porto, non esiste errore più grosso, il punto di attrazione è lo Stretto di Messina, crocevia di navi, di mitologie greche. è questo che lega Messina a tutte le altre città della regione siciliana. è sbagliato, inoltre, pensare che il turismo sia solo estivo, quando si sta guardando ai cammini dei percorsi rurali, oppure che il turismo crocieristico porta beneficio alla città. Il crocierista non è un turista ma un escursionista. Il turista che viene a Messina vuole essere accolto da una comunità che gli indica quelle che sono le potenzialità su cui deve vivere la sua esperienza. Vuole conoscere la storia, assaporare i sapori e i saperi delle tradizioni, vuole scoprire l’autenticità di una comunità. Dobbiamo tracciare una strada per i territori, mettere a sistema tutte le risorse che sono presenti nei singoli territori e avviare una programmazione turistica per tutto l’anno. Il Ministero ha dato quattro indicazioni, nel 2016 è stato celebrato l’anno dei cammini, nel 2017 quello dei borghi, il 2018 è l’anno del cibo, il 2019 quello della mobilità dolce. Su questi punti i territori stanno lavorando e per la Sicilia si è ripresa la trasversale sicula, una strada mappata e messa a disposizione di tutti”.
Di lotta all’abusivismo, detassazione per giovani imprese, creazione di isole pedonali e centri commerciali naturali come elementi fondamentali per ripartire ha parlato Alberto Palella, “la situazione attuale la definirei drammatica dal punto di vista del commercio. Se è vero che la Camera di commercio ha registrato un cambio di tendenza con 3200 chiusure di imprese a fronte di 3250 aperture, evidenziando un +3% è pure vero che l’analisi di questo dato deve essere ponderata per capire cosa effettivamente ha chiuso e cosa ha aperto. Se mi si chiede come immagino questa città? la immagino come volano di sviluppo, capace di risvegliare il commercio cittadino e tutti noi lo possiamo fare comprando in città, acquistando prodotti a km 0, creando zone pedonali e centri commerciali naturali, avviando una lotta all’abusivismo e una detassazione per i giovani che vogliono avviare un’attività, solo così è possibile innestare una catena positiva”.
Il prossimo appuntamento con il “Laboratorio per Messina 2018” si terrà lunedì 12 marzo 2018.
di Cristina D’Arrigo