Dopo poco più di un anno dalla lunga tornata elettorale che ha visto il rinnovo del governo nazionale, europeo e delle amministrazioni locali, il Movimento Cristiano Lavoratori, riunito in consiglio Generale, guarda al futuro della provincia.
La crisi dei partiti tradizionali e quella della rappresentanza, la volatilità del consenso elettorale con una crescente mobilità da un ingresso all’urna rispetto al precedente, sono fotografia del disimpegno di parti consistenti della società dalla minima partecipazione alla vita politica e sociale del Paese.
Unanime il sentimento di preoccupazione espresso dai 100 dirigenti rappresentativi di tutto il territorio provinciale. Dalle zone nebroidee sino alle coste, dall’area jonica a quella metropolitana, economia e lavoro si declinano con il segno meno.
Un territorio che non è più capace di ripensarsi in chiave produttiva, che ha smesso di cercare la propria vocazione preferendo l’emigrazione, specie quella dei giovani talenti. Una provincia che non sembra avere peso neanche in termini di rappresentanza politica.
Davanti questa fotografia, stantia e passiva, il dovere non può essere che quello dell’azione perché, così afferma il Consiglio, il territorio messinese possa ripensarsi come spazio produttivo.
Queste le motivazioni che spingono l’MCL a proporre l’immediata istituzione di un tavolo tecnico permanente per l’economia e il lavoro a supporto delle Istituzioni e del territorio, che metta insieme le forze produttive, economiche, sociali e professionali superando la logica del “qui ed ora” e declinando reali strategie operative.
Attraverso il tavolo tecnico certamente possono aprirsi strade coese di rigenerazione delle politiche e del territorio e quindi opportunità di crescita e sviluppo in ottica di bene comune.
I lavori si sono aperti lo scorso sabato al Santuario Ecce Homo di Calvaruso con un approfondimento dell’esortazione apostolica Christus Vivit curata da Don Antonio Mancuso, Direttore della Pastorale Sociale del Lavoro della Diocesi di Patti.
A chiusura della giornata, la dirigenza ha espresso solidarietà ai cittadini Villafranchesi e alla loro amministrazione, sposando la battaglia sociale e ambientale che in queste settimane stanno combattendo opponendosi alla realizzazione nell’area ex-Pirelli di un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi, che, come norma prescrive, può essere realizzato a non meno di 3 km dal centro abitato e non, così come il progetto prevede, in continuità rispetto a una zona abitata.
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